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24 gennaio 2019

PERSONALE VIAGGIANTE

Il patrimonio più importante delle aziende sono le persone. Ed in una economia globale come quella odierna, sempre più spesso, le Aziende si trovano a dover far valicare ai propri dipendenti i confini nazionali. Si spera sempre legalmente o non per delocalizzare la produzione ma per studiare nuovi mercati in cui espandersi,   consolidare partnership o per eseguire interventi di assistenza su prodotti /servizi offerti ai nostri clienti nel mondo. Questi viaggi ad alto potenziale hanno però alcuni (se non molti) rischi e oneri collegati, sia per i dipendenti che per le Aziende. Il Contesto socio-politico e normativo infatti è complesso. Per i rapporti di lavoro, regolati dalla legge italiana che si svolgono all’estero, infatti, persiste l’obbligo da parte del datore di garantire la sicurezza e la salute sul lavoro e la conseguente responsabilità civile e/o penale in caso di infortunio o incidente o imprevisto (anche ad es. sequestro di persona). L’Art. 2087 C.C. obbliga il datore di lavoro al rispetto delle misure imposte dalle leggi e dai regolamenti in materia anti infortunistica , ma anche di tutte le altre misure che siano necessarie a tutelare l’integrità fisica del lavoratore. Anche il diritto internazionale privato prevede quanto appena detto. “in deroga all’ART. 3, nei contratti di lavoro, la scelta della legge applicabile ad opera delle parti non vale a privare il lavoratore della protezione assicuratagli dalle norme imperative della legge che regolerebbe il contratto, in mancanza di scelta …” L’ articolo 18 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 151, sancisce infine che il contratto di lavoro dei lavoratori italiani da impiegare o da trasferire all’estero deve prevedere: - Un’assicurazione per ogni viaggio di andata nel luogo di destinazione e di rientro dal luogo stesso, per i casi di morte o di invalidità permanente; - Il tipo di sistemazione logistica; - Idonee misure in materia di sicurezza. Ricordiamo che la giurisprudenza penale ha confermato la responsabilità del datore di lavoro per infortuni occorsi all’estero; pur essendo avvenuto all’estero, il reato si considera commesso nel territorio dello Stato (v. art. 6 cp) e, dunque, è elevato il rischio di subire processi penali in Italia pur se il dipendente subisce un infortunio all’estero. La Comunità europea subentra in questo quadro complesso, per cercare da una parte di garantire la sicurezza del lavoratore e, dall’altra, di ridurre gli oneri in capo al datore, attraverso la sottoscrizione di Patti di reciprocità. Esistono infatti patti di reciprocità con gli Stati membri della Comunità Europea che prevedono accordi bilaterali per cui le persone possano essere assistite e ricevere delle cure mediche necessarie, anche all’estero. Un esempio è la tessera “TEAM”, Tessera Europea Assicurazione Malattia. La TEAM, attiva in Italia dal 1°Novembre 2004, altro non è che il retro della tessera sanitaria nazionale, dedicata a tutte le persone iscritte e a carico del SSN che siano in possesso della cittadinanza italiana e che abbiano residenza in Italia. (Eccezioni riguardano i lavoratori con contratto di diritto italiano iscritti all’anagrafe degli italiani residenti e/o distaccati all’estero (AIRE) e gli studenti titolari di modello E106 o S1 che siano anch’essi iscritti AIRE.)   Grazie a questo accordo, in tutti gli stati della UE, recandosi direttamente presso una struttura sanitaria pubblica, l’assistito potrà usufruire delle prestazioni sanitarie in una struttura pubblica esibendo la TEAM: avrà quindi diritto a ricevere tutte le cure necessarie ma alle stesse condizioni degli assistiti del paese in cui si trova e non a quelle normalmente previste in Italia. Può essere richiesto il pagamento di un ticket come in Italia, ma bisogna tenere presente che ogni stato applica le proprie condizioni : per esempio in Svizzera e in Francia vige un sistema basato sull’ assistenza indiretta e i rimborsi vanno chiesti ad enti locali (LAMal per Svizzera e CPAM per Francia) mentre il Ticket per la Francia è pari al 20% di ogni prestazione fornita ed è totalmente a carico dell’assicurato, quindi non rimborsabile.   Nei paesi dove non esistono specifici accordi, l’assistenza sanitaria è a pagamento ; a tal riguardo non bisogna dimenticare che anche nell’ambito di applicazione dei patti di reciprocità esistono prestazioni di assistenza medico sanitaria che sono escluse e che solo una copertura assicurativa adeguata può garantire.   Lo   stesso Ministero degli Affari Esteri, oltre a esortare vivamente di munirsi della Tessera Europea Assicurazione Malattia, consiglia, infatti, di sottoscrivere una polizza viaggi con una Compagnia di Assicurazioni con un adeguato massimale per coprire i costi legati all’assistenza sanitaria, al rientro sanitario in caso di infortunio o malattia e allo smarrimento/furto del bagaglio e degli effetti personali.   Una copertura assicurativa è dunque la soluzione più efficace? Una copertura adeguata è fortemente sinergica con quanto offerto dalla Team; lo stesso D.I.G.I.T. (Direzione generale per gli Italiani all’estero) ha ultimamente registrato un aumento esponenziale di segnalazione di casi di Italiani in situazioni di difficoltà all’estero per ragioni medico-sanitarie; ad aggravare la situazione occorre ricordare che le rappresentanze diplomatiche e consolari, pur fornendo l’assistenza necessaria, non possono sostenere o garantire pagamenti diretti di carattere privato. Grazie alla nostra esperienza ed a prodotti di Compagnie specializzate, leader nel settore, il viaggiatore per lavoro potrà avere un valido sostegno per fronteggiare tempestivamente qualsiasi imprevisto o emergenza. Tra le coperture principali annoveriamo:   - Assistenza: Una centrale medico operativa attiva 24 h su 24 tutti i giorni dell’anno, in grado di intervenire in caso di un problema di salute ovunque nel mondo. - Rimborso Spese Mediche: Copertura delle spese mediche, ospedaliere e farmaceutiche sostenute in viaggio, in caso di infortunio o malattia, anche preesistente. - Situazione di Crisi: Per garantire l’incolumità del personale viaggiante, in caso di scoppio di un improvvisa e imprevedibile situazione di crisi nel paese di destinazione il pagamento delle spese sostenute per il rientro nel paese di residenza o per il trasferimento in un paese non pericoloso. Servono altre coperture integrative?! Eccole:   - Bagaglio ed effetti personali: I nterviene in caso di furto, smarrimento o danneggiamento degli oggetti aziendali o personali del dipendente; - Tutela legale:   F ornisce il pagamento delle spese legali per controversie insorte durante la trasferta - Responsabilità Civile: C opre i danni a terzi che il dipendente sia tenuto a pagare per gli eventi della vita privata occorsi in viaggio  - Infortuni: P rotegge il dipendente da ogni possibile infortunio durante il viaggio di lavoro Sono solo alcune delle coperture concedibili e strutturabili, per costi e massimali, a seconda delle specifiche esigenze. Con la tessera TEAM e con una adeguata copertura assicurativa la tranquillità del personale viaggiante e dell’azienda, non può che volare in... Alto ! 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